CERRITO, Biagio detto Gino

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CERRITO, Biagio detto Gino

Date di esistenza

Luogo di nascita
Messina
Data di nascita
February 11 1922
Luogo di morte
Firenze

Biografia / Storia

Nasce a Messina l’11 febbraio 1922 da Carmelo e Basilia Timpanaro, docente universitario, chiamato comunemente “Gino”. Ben presto orfano di padre, riesce a proseguire gli studi lavorando al Comune di Messina. Si forma politicamente negli anni della Seconda Guerra mondiale, in una Messina distrutta dai bombardamenti alleati. Aderisce, agli inizi del 1943, al movimento antifascista clandestino “Sicilia libera”, di orientamento indipendentista, costituito dall’avvocato comunista dissidente Giovanni Millimaggi e dai suoi figli Spartaco e Libero. Lo stesso anno si sposa con Franca Alibrandi, che gli sarà compagna per tutta la vita. Nel 1944 si iscrive al Partito Comunista ma già il 3 e 4 settembre dello stesso anno partecipa a Palermo, come osservatore, al I Convegno degli anarchici siciliani. Si dimette dal PCI nell’agosto 1945. Accanto a Vincenzo Mazzone, reduce dalla guerra di Spagna, e altri costituisce il gruppo anarchico giovanile “M. Bakunin” divenendo presto, grazie a una fitta rete di relazioni e al suo peculiare dinamismo, uno degli artefici della ripresa dell’anarchismo a Messina e in Sicilia. Condivide la necessità di superare le posizioni antiorganizzatrici del periodo prefascista siciliano, individua nel movimento operaio un terreno di diffusione dell’anarchismo, si impegna in un’intensissima opera di propaganda che darà luogo a una fioritura di gruppi anarchici in tutta l’isola. Nel settembre 1945, insieme a Vincenzo Mazzone, rappresenta la Sicilia al I Congresso anarchico nazionale a Carrara. L’anno dopo, lancia con i messinesi una proposta di un Convegno anarchico regionale, che avrà luogo a Palermo nel marzo del 1947, per la costituzione della Federazione Anarchica Regionale Siciliana. La Federazione darà vita al foglio «Terra e libertà», alla cui redazione C. partecipa insieme a Umberto Consiglio, Alfonso Failla, Michela Bicchieri, Franco Leggio, Placido La Torre e altri. In città la sua attività è incessante. È tra i promotori dell’occupazione dell’ex palazzo littorio che sarà per molti anni la sede politica, culturale e sociale degli anarchici messinesi e attirerà simpatie e adesioni notevoli negli ambienti progressisti cittadini. Con i contributi della FAI e degli anarchici del Nord-America, costituisce una Biblioteca circolante e collabora con La Torre nella gestione del Circolo anticlericale Giordano Bruno. Prende parte attivamente e in prima persona alle lotte contro l’imperversare delle bande monarchiche e neofasciste durante la campagna elettorale per la scelta tra monarchia e repubblica, che portano anche ad un suo arresto. Contribuisce infine alla rinascita della CdL di Messina, entrando a far parte del suo direttivo. Dopo un periodo di stasi, susseguente alla “svolta” di Masini e alla costituzione dei GAAP, nel novembre 1952 inizia la pubblicazione di una serie di bollettini interni di confronto e chiarificazione, con i quali riprende l’opera di riaggregazione del movimento siciliano che sfocerà nel congresso di Siracusa, del 24-25 aprile 1955, e nella fondazione, l’anno dopo, del mensile «L’Agitazione del Sud». In seguito si verificherà un indebolimento delle attività del gruppo anarchico messinese, contemporaneamente al calo d’intensità del movimento politico in tutta Italia. Ritornato agli studi universitari, si laurea alla facoltà di Magistero nel 1951 con una tesi che, rivista e ampliata, verrà pubblicata col titolo Radicalismo e socialismo in Sicilia (1860-1882) (Messina-Firenze 1958). A tutt’oggi insuperata, essa costituisce un punto di riferimento obbligato per gli studi sull’argomento. Appena laureato, incoraggiato da Federico Chabod, inizia la sua collaborazione alla rivista «Movimento Operaio» di Gianni Bosio, per la quale pubblica quattro saggi che costituiscono altrettante pietre miliari della storiografia sulle origini del movimento operaio e socialista, introducendo nuovi campi di indagine (carteggi privati e antichi fondi di biblioteca, pubblicistica operaia, storia locale) e fissando alcune linee interpretative tuttora valide. Ciò che costituisce la cifra caratteristica della storiografia di C., e contemporaneamente il suo valore nel tempo, è la grande passione per la ricerca archivistica, per il dettaglio rivelatore e per la precisione scientifica. Nella sua formazione in tal senso hanno un ruolo decisivo Ruggero Moscati, benché lontano da lui politicamente, e Giorgio Spini, che gli sarà anche amico. Dopo lunghe ricerche, nel 1961 pubblica un’altra opera, I periodici di Messina. Bibliografia e storia (Milano 1961), che apre la collana di studi sui giornali operai dell’editore Feltrinelli, con l’ambizione di ricostruire la storia dei movimenti d’opposizione a Messina attraverso lo spoglio della stampa locale. Dal 1952 è assistente di Spini alla cattedra di Storia moderna della Facoltà di Magistero di Messina. Nel 1959-60 tiene l’insegnamento di Storia dei trattati nella Facoltà di Scienze Politiche della stessa città e, a partire dal 1962-63, quello di Storia moderna nella medesima Facoltà. Nel 1965 – seguendo Spini – si trasferisce a Firenze, dove ottiene l’incarico di Storia contemporanea nella Facoltà di Magistero, assumendo anche, per un quadriennio, quello di Storia del movimento sindacale nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Siena. Nel 1969 diventa professore aggregato e poi professore ordinario di Storia contemporanea al Magistero fiorentino. Dopo i fatti del luglio 1960, ritorna alla militanza attiva e insieme con altri compagni inizia una battaglia per rinnovare il movimento anarchico. È tra i promotori di un nuovo Patto Associativo della FAI che sarà approvato definitivamente dal Congresso di Carrara dell’ottobre del 1965, provocando una scissione, con la fuoriuscita dalla FAI degli elementi più vicini agli individualisti e agli antiorganizzatori, ma anche una sua rivitalizzazione, con l’adesione di molti giovani. Riguardo ai problemi teorici sollevati da queste polemiche, C. fa diretto riferimento al pensiero di Malatesta, del quale ripubblica vari scritti. Nel 1967 è tra i promotori e gli organizzatori del Congresso di Messina (23-24 set.) che porterà alla costituzione della Federazione Anarchica Siculo-Calabra. L’anno dopo, l’esplosione dei movimenti studenteschi – manifestazione di una coscienza libertaria diffusa – lo vede presente e partecipe. L’attività militante di C. s’intreccia ancor più con l’impegno storiografico, volto da un lato a recuperare una memoria fino ad allora negata dalla storiografia marxista egemone, e dall’altro a confrontare costantemente le ragioni degli anarchici con quelle dei loro avversari. Ciò lo porta a dare maggior valore all’elemento organizzativo, razionale, a scapito delle correnti spontaneiste e anarco-marxiste, così come emergono dagli sviluppi del movimento. Sposta quindi la sua attenzione ai primi decenni del Novecento. Raccoglie nel frattempo una quantità enorme di materiale sulla Spagna rivoluzionaria per un’opera che lascerà incompiuta. Partecipa pure alla lotta per la riforma universitaria militando nelle file del Comitato Nazionale Universitario. Nel 1970 è chiamato a far parte della Commissione di Corrispondenza della FAI. Si prodiga per arginare i dissidi interni e, al tempo stesso, per salvaguardare il movimento anarchico dagli attacchi ricevuti con la strage di Stato e la strategia della tensione. Benché malato continua la sua attività di studioso, aprendo nuovi filoni di ricerca: sul sindacalismo anarchico, sul periodo anarchico, sulla controversa “svolta” di A. Costa, su C. Berneri e sull’emigrazione libertaria. Presenza tangibile nella cultura politica italiana, C. muore improvvisamente il 4 settembre 1982, stroncato da un infarto, poco dopo avere partecipato al convegno di Ancona nel cinquantesimo anniversario della morte di Malatesta. (C. Ferrara – M. Stupia)
 

Fonti

Fonti: Archivio centrale dello Stato, Pubblica sicurezza (1944-46), b. 36, f. Messina -K1A- Movimento anarchico; G. Spini, Ricordo di Gino Cerrito, in Annali dell’Istituto di Storia, Univ. di Firenze, Facoltà di Magistero, III, 1982-84; G. Cimbalo, Nel pieno di una frenetica attività, «Rivista storica del socialismo», 3 ott. 1982; A. Cardella, In ricordo di Gino Cerrito, ivi.

Bibliografia: Scritti di C.: Delle cause dell’anormalità del carattere e della criminalità minorile, Messina 1949; Quattro lettere inedite di Bakunin a G. Mazzoni, a cura di C. e P.C. Masini, «MO», giu.-set. 1951; Saverio Friscia nel periodo di attività dell’Internazionale in Sicilia, ivi, mag.-giu. 1953; Il Circolo dei Lavoratori e la Sezione Socialista di Naso (1889-1914), ivi, gen.-feb. 1954; Anarchismo in Sicilia, «Volontà», 1° lug. 1955; Il processo di formazione e lo sviluppo dei Fasci dei Lavoratori nella provincia di Messina, «MO», nov.-dic. 1956; La rinascita dell’anarchismo in Sicilia, Napoli 1956; Radicalismo e socialismo in Sicilia (1860-62), Messina-Firenze 1958; La crisi della Spagna di Franco, «Volontà», lug. 1962; Note sulle origini del socialismo italiano, «Nuovi Quaderni del Meridione», nn. 6 e 7, 1964; Un esempio di trasformismo politico meridionale: il movimento socialista messinese dalle sue origini al fascismo, «Movimento operaio e socialista», n. 1, 1964; Gli anarchici oggi in Italia, «Volontà», ott. 1965; La stampa periodica internazionalista edita in Sicilia fiono al 1880, ivi, giu. 1966; Operazione 4 novembre, «Il Ponte», nov. 1967; L’antimilitarismo anarchico in Italia nel primo ventennio del secolo Pistoia 1968; Il movimento anarchico italiano dalle sue origini al 1914. Problemi e orientamenti storiografici, «Rassegna storica toscana», n. 1, 1968; Convención Internacional de Estudios sobre el Anarquismo, «Comunidad Iberica», n. 42-43, 1969; Sull’emigrazione anarchica italiana negli Stati Uniti d’America, «Volontà», apr. 1969; Prefazione a P.A. Kropotkin, Memorie di un rivluzionario, Milano, 1969; Introduzione a E. Malatesta, Scritti scelti, Roma 1970; Geografia dell’anarchismo (istantanee di mezzo secolo), in Anarchismo ’70. Materiali per un dibattito, Pistoia 1970; Il movimento anarchico internazionale nella sua struttura attuale. Lineamenti storici e bibliografia essenziale, in Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo, Torino 1971; Le origini del socialismo in Italia: il primo decennio di attività del movimento anarchico italiano e La stampa periodica internazionalista edita in Sicilia fino all’80, «Volontà», mag. 1972; Il ruolo dell’organizzazione anarchica. L’efficientismo organizzativo. Il problema della minoranza, il periodo transitorio, classismo e umanesimo, Pistoia 1973; L’ideologia di Bakunin e gli internazionalisti italiani fino a Saint-Imier, in Anarchici e socialisti in Italia (1872-1892), Roma 1973; La desviación anarquista del periodo «heroico», «Reconstruir», Buenos Aires», n. 100, 1976; Dall’insurrezionalismo alla settimana rossa. Per una storia dell’anarchismo (1881-1914), Firenze 1977; L’anarchismo attualista di Camillo Berneri, in Atti del convegno di studi su Camillo Berneri, Carrara 1979; Considerazioni sul sindacalismo rivoluzionario dell’USI, «Autogestione», n. 3 1979; Le origini del movimento operaio in Italia, Firenze 1980; Andrea Costa nel socialismo italiano, Roma 1982; Introduzione a E. Malatesta, Rivoluzione e lotta quotidiana. Scritti scelti, Milano 1982; L’emigrazione libertaria italiana in Francia nel ventennio fra le due guerre, in Gli italiani fuori d’Italia nei movimenti operai dei paesi d’adozione (1880-1940), Milano 1983; Gli anarchici nella Resistenza apuana, Lucca 1984; I Fasci dei lavoratori nella provincia di Messina, Ragusa, 1989. Scritti su C.: A. Dadà, Bibliografia degli scritti di Gino Cerrito, «Annali dell’Istituto di Storia», Univ. di Firenze, Facoltà di Magistero, III, 1982-84; G. Spini, Ricordo di Gino Cerrito, ivi; N. Musarra, Introduzione a C., I Fasci dei lavoratori cit.; M. T. Di Paola, La democrazia dei galantuomini. Le carte Fabiano e l’esperienza del CNL di Messina (1943-1945), Messina 1998, pp. 46-48; G. Sacchetti, Presentazione a C., Dell’insurrezionalismo alla settimana rossa, Pescara 2001; G. Loteta, Studiò la sinistra rivoluzionaria, «Gazzetta del Sud», Messina, 26 ott. 2002.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Carmelo e Basilia Timpanaro

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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