CERCHIAI, Alessandro

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CERCHIAI, Alessandro

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pescia
Data di nascita
December 14 1875

Biografia / Storia

Nasce a Pescia (Pt) il 14 dicembre 1875 da Casimiro e Flavia Marini, calzolaio, giornalista; detto “Sandro”. All’età di sette anni, parte per la Francia con i genitori e verso il 1894, il padre e la sorella emigrano in Brasile, presso un fratello del padre, Agostino. C., avvicinatosi agli ambienti anarchici francesi, viene arrestato e espulso. Nel 1896, torna dai nonni a Pescia; si reca poi a Milano. Viene arrestato e condannato per aver preso parte ai moti insurrezionali del 1898, compie tre anni di reclusione nel carcere di Finalborgo. Lascia l’Italia per il Brasile il 14 marzo 1901 sul piroscafo Washington. Si occupa di commercio di tessili a San Paolo per otto mesi, poi va a Ribeirão Preto dove suo padre possiede una tintoria. Verso l’inizio del 1902, torna a San Paolo. Esercita allora vari mestieri e collabora ai due periodici anarchici pubblicati a San Paolo, «Germinal» e «O Amigo do Povo». Da quel momento la sua firma appare su tutte le pubblicazioni anarchiche di San Paolo. È in particolare il collaboratore più fedele del settimanale «La Battaglia» di Oreste Ristori il quale, nel lasciare definitivamente la redazione nel 1911, rende omaggio “alla preziosa e assidua collaborazione” di C. Essendo Ristori spesso fuori per i giri di propaganda e di riscossione degli abbonamenti, la responsabilità del giornale incombe a C. i cui articoli occupano frequentemente la metà delle quattro pagine pubblicate ogni settimana per più di sette anni. Questi numerosissimi articoli, spesso firmati con pseudonimi (“Anna de’ Gigli”, “Acratibis”, “Mastr’Antonio”), magari scritti all’ultimo momento prima di chiudere il giornale, non mirano alla qualità letteraria ma all’efficacia e sfruttano al massimo la retorica rivoluzionaria. Ci sono comunque dei bei testi anche se C. non esita a toccare la corda del sentimento con un tono miserabilista che strappa le lacrime al lettore. Come la maggior parte degli anarchici italiani di San Paolo, C. non è favorevole all’organizzazione nel mondo operaio e si oppone all’istituzionalizzazione del movimento operaio che sta avvennendo a San Paolo in quel periodo, pur sostenendo gli scioperi a carattere non “alimentare”. Se la prende anche con le donne che lottano per il diritto di voto e che vogliono somigliare agli uomini, mentre per donna lui intende “la madre fiera dei suoi piccoli e che lotta per istruirli, farli godere le gioie dell’infanzia e renderli degni di vivere in un mondo migliore”. Dopo un soggiorno in Argentina, nel 1911-12, C. torna ad occuparsi del giornale «La Battaglia», diventato «La Barricata» nel 1912, prima di fondare un nuovo periodico «La Propaganda libertaria» alla fine del 1913. Nel 1915, si trasferisce a Bauru, dove diventa il maestro della Scuola moderna. Fa un breve soggiorno in Uruguay nel luglio 1916. Durante tutto questo periodo, viene più volte interrogato dalla polizia di San Paolo, incarcerato e minacciato d’espulsione. Dal 1917, C. vive della sua attività di giornalista collaborando a periodici non anarchici: «Il Piccolo» di Mazzoldi (1917-giu. 1921), «Correio do Povo» (Porto Alegre), «Fanfulla» (ott. 1922-dic. 1925), «Il Piccolo» di Trippa (apr. 1926-set. 1928), di nuovo «Fanfulla» (fine 1928-mar. 1929) e il «Risorgimento» di Piccarolo. In questi giornale, usa numerosissimi pseudonimi: “Candido”, “Il selvatico”, “Mir”, “Carneade”, “Fra Gerundio”, “Gian de’ Ciompi”, “Menandro” ecc. È anche all’origine di alcune pubblicazioni antifasciste o anarchiche: «La Libertà» (1922), «La Vittoria» (1930), «Lo Spaghetto» (1931) e «Quaderni della Libertà» (1932). Nel 1934, partito a visitare i vestigi della colonia Cecilia nel Paraná, C. racconta il suo viaggio in una lettera che ha dato nascita alla leggenda della colonia Cecilia secondo la quale l’imperatore don Pedro ii, “forse per dilettarsi delle illusioni dorate dell’anarchico”, l’avrebbe invitato a “venire realizzare il suo sogno nella provincia del Paraná”. C. muore in un ospedale di San Paolo il 6 ottobre 1935. (I. Felici)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Arquivo Nacional Rio de Janeiro, Ijj7, b. Ristori, Sorelli, Cerchiai, 1906-1907; ivi, b. Ristori, Cerchiai, Leuenroth, da Cunha, Romero, 13 e 14 mar. 1911; ivi; b. Alexandre Cerchiari, 1919Quaderni della Libertà, São Paulo, n. 5, 1936; I. Felici, Les Italiens dans le mouvement anarchiste au Brésil (1890-1920), Tesi di dottorato, Sorbonne Nouvelle-Paris III, 1994.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Casimiro e Flavia Marini

Bibliografia

2003

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