​GUADAGNINI, Diego Domenico

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GUADAGNINI, Diego Domenico

Date di esistenza

Luogo di nascita
Imola
Data di nascita
March 26 1890
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce a Imola (BO) il 26 marzo 1890 da Francesco e Giuseppina Brini, operaio. All’inizio del primo conflitto mondiale, mentre è impiegato presso lo stabilimento Ansaldo di Cornigliano Ligure, si distingue per la sua attività propagandistica contro la guerra, in particolare diffondendo il settimanale antimilitarista «Coerenza» di Milano. Gli viene ritirato l’esonero di chiamata alle armi il 2 agosto 1916, ma anziché presentarsi al distretto di Ravenna si rifugia nella frazione imolese di Ponterosso (Pontesanto), diventando un organizzatore del movimento dei disertori. Partecipa al secondo congresso (clandestino) dell’Unione anarchica emiliano romagnola tenutosi a Imola il 22 settembre 1917. È arrestato il 18 novembre 1917 insieme a 10 compagni. Liberato alla fine del conflitto, G. intraprende una febbrile attività di ricostituzione del movimento anarchico emiliano-romagnolo. Buon oratore e giornalista, G. dimostra soprattutto grandi capacità organizzative: nel 1919 ricopre il ruolo di referente della Commissione di corrispondenza dell’UAER; partecipa a quasi tutti i convegni di fondazione delle federazioni provinciali, che costituiscono l’ossatura organizzativa dell’Unione regionale e in un secondo tempo dell’Unione anarchica italiana. È tra i delegati imolesi nel i congresso dell’Unione comunista anarchica italiana a Firenze (apr. 1919). Segretario del Fascio Libertario Imolese, è nel comitato organizzatore dei moti del carovita del luglio, che impone un ribasso dei prezzi al consumo del cinquanta per cento (in quell’occasione vengono uccise quattro persone dai carabinieri): viene denunciato per saccheggio, violenze alla truppa, grida sediziose e violenza privata. Nel congresso dell’uai tenutosi a Bologna nel luglio 1920 è eletto membro della Commissione di corrispondenza e segretario del Comitato di Difesa Libertaria pro vittime politiche. Nello stesso anno è gerente responsabile del «Sorgiamo!», il settimanale dell’UAER (resterà tra i redattori del giornale fino alla chiusura definitiva del gennaio 1923); collabora inoltre a numerose riviste e pubblicazioni libertarie («Umanità nova», «Fede!», «Il Risveglio» ecc.) con gli pseudonimi di “Romagnolo Ribelle”, “Ogeid” e “Alfredo Errante”. È tra i fondatori, nel giugno 1920, di un Circolo di Studi Sociali nella frazione Pontelungo di Bologna, che all’attività di studio e educativa affianca un’azione antimilitarista raggiungendo numerose adesioni tra i giovani. È attivo anche sul fronte sindacale: segretario dell’USI di Imola, si impegna a fondo nelle lotte agrarie ed è fra i più decisi nel tentativo di contrastare l’avanzata del fascismo a Imola come membro del comitato romagnolo dell’Alleanza del Lavoro (sua l’iniziativa di acquistare un centinaio di pistole presso gli anarchici bresciani per armare il proletariato locale). Nel 1921 è denunciato e arrestato per incitamento all’odio di classe. Si trasferisce a Milano nell’autunno del 1922, dove trova impiego come gerente della libreria anarchica Tempi nuovi. La libreria deve cessare l’attività nel ’23 e G., sorpreso dalla polizia in compagnia di Malatesta, è rispedito a Imola col pretesto della sua condizione di disoccupato. Ritorna nel capoluogo lombardo dove è convinto che possa ripartire l’iniziativa anarchica: organizza, tra il 1924 e il 1925, alcuni convegni di cui due nazionali (gen. e ago. 1925) con la partecipazione tra gli altri di Fabbri e Berneri. Autore e divulgatore di pubblicazioni clandestine, è ripetutamente fermato e infine arrestato nel 1926 perché “organizzatore del gruppo anarchico Bakunin”. Il 23 novembre 1926 la Commissione provinciale lo assegna al confino di Ustica per cinque anni (ridotti a tre in occasione di un indulto pasquale). Liberato alla fine del 1929, è continuamente fatto oggetto di persecuzioni (anche la moglie Ermenegilda Villa, madre del figlio Alfeo, viene confinata a Lipari dal Tribunale Speciale dal 1929 al 1931). Muore in un incidente tranviario a Milano il 20 luglio 1932. (T. Marabini – R. Zani)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Biblioteca libertaria A. Borghi, Fondo Nello Garavini; Archivio storico della FAI, Fondo Anarchici Imolesi; Lutti nostri-Diego Guadagnini, «Lotta anarchica», Parigi, 25 nov. 1932.
 
Bibliografia: A. Dal Pont, S. Carolini, L’Italia al confino, Milano 1983, ad indicem; A. Albertazzi, L. Arbizzani, N.S. Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo bolognese (1919-1945). Dizionario biografico, 6 voll., Bologna 1986-2003, ad nomen; Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Francesco e Giuseppina Brini

Bibliografia

2003

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