​GOZZOLI, Virgilio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GOZZOLI, Virgilio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pistoia
Data di nascita
October 10 1886
Luogo di morte
Pistoia

Biografia / Storia

Nasce a Pistoia il 10 novembre 1886 da Paolo e Angelica Gelli. Tipografo, scrittore, pittore, poeta (pseud: “Gigi Vizzo-Rollio”, “Iconoclasta”, “Mattaccio”, “Vir”). Nel 1907 pubblica la raccolta di sonetti in vernacolo pisano: È ’n gran mondaccio buffo, nel 1911 il dramma I due macigni e nel 1912 la commedia in vernacolo fiorentino Un par di Calzoni. Nel 1910, su «La Rivolta» di Ettore Bartolozzi, scrive Il fuoco e nel 1911 pubblica i numeri unici «Ficcanaso sa tutto» (22 gen.), foglio futurista, e «Per un Mantellaccio» (10 ott.). G. si forma “nell’ambiente dell’individualismo pistoiese di Tito Eschini ed Ettore Bartolozzi”; con il primo tenta di pubblicare nell’ottobre 1913 il quindicinale «L’Iconoclasta» (di cui esce solo il numero di saggio seguito dal numero unico «Il Pensiero Iconoclasta Individualista»). Nel 1914 è condannato a un mese di carcere per “aver partecipato alla sollevazione della Settimana rossa” e non si fa “travolgere dall’onda interventista” che colpisce i maggiori esponenti del sovversivismo pistoiese; nel 1915 pubblica infatti il «Marchesino figlio di papà», foglio decisamente antibellicista. Richiamato nel 1916 si ammala tanto da essere congedato nel giro di un anno; trascorre il periodo di convalescenza a Bologna dove nel 1917 ha da Margherita Guastini l’unica figlia, Fedra. Sono anni d’intenso lavoro artistico: nel 1918 pubblica il dramma Il Mattaccio, nel 1919 il melodramma, musicato da P. Borgognoni, Mara e il dramma Il Prodigio, seguiti nel 1921 da Il Lebbroso. Sono anche gli anni in cui matura una propria posizione politica, sfumando l’iniziale individualismo in una visione antiorganizzatrice e cercando una dialettica costruttiva con le numerose anime dell’anarchismo. Nell’aprile 1919 fonda «Iconoclasta!», prima come organo del Circolo di Studi Sociali di Pistoia poi come “rivista anarchica aperta a varie collaborazioni”, e con la redazione partecipa al convegno di costituzione dell’UCAI che si svolge a Firenze. Su «Iconoclasta!» oltre alle proprie pubblica opere di G. Governato e Fasdito, poesie di Paolo Buzzi, interventi di Bruzzi, Molaschi, Novatore, Filippi, Fedeli, Rafanelli, Giuseppe Boldrini, Berneri e Zaccaria. Operaio alle Officine Meccaniche S. Giorgio di Pistoia partecipa al movimento di occupazione delle fabbriche e con l’ascesa del fascismo sostiene la lotta a oltranza contro il regime di Mussolini che viene visto subito come il nemico di classe e la negazione di ogni diritto umano. Gli articoli con questi contenuti gli costano, nell’aprile del 1921, la distruzione della tipografia della rivista, una ferocissima bastonatura e, nell’estate, l’arresto come animatore degli Arditi del popolo locali. Nel novembre del 1922, dopo aver perso tutto, compresa la possibilità di lavorare, G. passa a piedi il confine con la Francia dove si stabilisce e successivamente viene raggiunto dalla compagna con la figlia. A Parigi collabora con il Comitato pro vittime politiche italiane, organizzato da Schiavina nel maggio 1923, e con «La Rivendicazione», il periodico che Rasi fonda nel giugno dello stesso anno. Nel maggio 1924 è in grado di pubblicare la nuova serie della sua rivista «Iconoclasta!» e, assieme a Fedeli, prende parte con compagni francesi e spagnoli alla costituzione dell’Opera Internazionale delle Edizioni Anarchiche. Nell’estate di quell’anno partecipa alla dura polemica apertasi nel movimento anarchico che si chiede se aderire o no alle “Legioni garibaldine” di Ricciotti Garibaldi, il nipote del generale, che propone di organizzare una spedizione armata in Italia. Proprio per superare il profondo dissidio generato da questo episodio G., Rasi e Fedeli – che in novembre ha fondato la «Rivista Internazionale Anarchica» – decidono di fondere le loro tre testate in un’unica rivista: «La Tempra» che esce nel marzo 1925. Su «La Tempra» G. invita a sottoscrivere per l’Enciclopédie Anarchiste -iniziativa fortemente voluta da S. Faure, per la quale G. scrive la voce “Art” – e annuncia l’uscita, ad opera di V. D’Andrea del periodico «Veglia». Come nota la redazione, grazie a quest’ultima pubblicazione che affianca «La Tempra» e «Il Monito» di Schiavina “il movimento profugo in Francia [ha] incominciato a ritrovare se stesso”. In realtà la scoperta in novembre che R. Garibaldi da mesi era segretamente al soldo di Mussolini, sconvolge l’ambiente anarchico, riattizza le polemiche appena sopite e determina la fine de «La Tempra». In luglio G. si trasferisce a Cour-bevoie (Seine) dove svolge l’attività di meccanico e allestisce in casa una tipografia. Lì nel 1926 incontra Gino Lucetti. Collabora quindi a «Eresia di oggi e di domani» di C. Arrigoni e nel maggio 1929 con Gigi Damiani fa rinascere «Fede!». Nel 1930 viene anch’egli colpito dall’ondata di espulsioni ordinate dal governo francese e, appena in Spagna viene proclamata la repubblica, si trasferisce a Barcellona dove con Bruzzi e Castellani fa parte dell’Ufficio Libertario di Corrispondenza, sorto nel maggio 1931. Alla fine del 1932, vista la piega presa dagli avvenimenti spagnoli, G. si sposta a Bruxelles da dove rientra più volte clan-destinamente in Francia. Il 12 novembre 1933, presso il municipio di Puteaux (Seine) G. rappresenta vari gruppi della regione parigina alla riunione per la costituzione della Federazione anarchica dei profughi italiani. Questa si dota del periodico «Lotte sociali» e G. fa parte del comitato di redazione. Pochi giorni dopo, il 26 novembre, partecipa anche all’assemblea del Comitato per le vittime politiche italiane. Nella prima metà del 1935 con Mastrodicasa, Marzocchi, Bonomini, Tommasini e altri e con l’appoggio della CGT organizza, contro le espulsioni che stanno nuovamente fioccando sugli anarchici, una serie di atti clamorosi come l’autodenuncia e lo sciopero della fame, ottenendo per molti compagni la revisione della loro situazione. Il 1° e 2 novembre partecipa attivamente al Convegno di Saurtrouville nel quale viene prevista una sia pur circoscritta collaborazione con GL nell’eventualità di un rientro in Italia. Quando poco dopo, GL stila il programma del Comitato rivoluzionario italiano, ne affida la stampa a G. Il 26 luglio 1936 partecipa alla riunione di Parigi che decide l’immediato intervento degli anarchici italiani a fianco dei compagni spagnoli e da quel momento è presente a tutte le attività della Sezione Italiana della Colonna “Ascaso” CNT-FAIb e del Comitato di “aiuto per la rivoluzione spagnola”, facendo spesso la spola tra Barcellona e Parigi. È quindi nella redazione di «Guerra di Classe» che, diretta da Berneri, comincia le pubblicazioni in ottobre. Il 5 maggio 1937 G., che a Barcellona vive assieme a Berneri e Barbieri, scampa alla stessa sorte dei due compagni solo perché si reca al giornale prima dell’irruzione degli agenti stalinisti. Dopo l’assassinio dei compagni è lui a dirigere «Guerra di Classe» fino alla fine di quell’esperienza in novembre. In dicembre a Marsiglia il Congresso nazionale degli anarchici italiani all’estero fonda l’UAI e affida a Mastrodicasa e a G. il compito di metter su e poi dirigere un proprio organo di stampa: «Il Momento», che vedrà la luce solo nel maggio dell’anno dopo e uscirà solo per quattro numeri. La situazione per gli anarchici in Francia, infatti, è diventata critica tanto da costringere in settembre l’UAI a entrare in clandestinità. È Tresca allora a organizzare il passaggio negli Stati Uniti di G. che il 28 novembre 1938 giunge a New York, dove collabora a lungo con «Il Martello». Nell’ottobre 1942 G. edita la rivista «Chanteclair» dove pubblica la commedia La moglie senza anello e il dramma Il Cancro. Nel frattempo, con la guerra in corso in Europa e di fronte alle vittorie nazifasciste, G. si avvicina alle posizioni di R. Rocker. G. sostiene sulla sua rivista che regime liberal-democratico e società borghese non sono sinonimi; è in gioco l’eredità universale della rivoluzione francese, dovunque annientata dal “mostro fascio-nazista”. Per fermarlo ormai non c’è altra scelta che l’intervento americano; compito degli anarchici è battersi per evitare un dopoguerra egemonizzato dall’antifascismo “neonazionalista” e per costruirne uno basato sull’associazione generale dei cittadini, dei produttori, dei comuni ecc., ovvero sull’Associazione del Popolo. Su queste idee trova l’appoggio di Rasi e altri ma anche la forte opposizione dei più. Nel 1958 rientra a Pistoia dedicandosi alla traduzione di Nazionalismo e cultura di R. Rocker (Napoli 1960-68), uscito a puntate su «Umanità nova». Muore a Pistoia il 24 agosto 1964. (A. Ciampi – L. Di Lembo)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio Famiglia Berneri-A. Chessa, Carte Gozzoli; J E. Gori, È morto Virgilio Gozzoli, «Umanità nova», 13 set. 1964; U. Marzocchi, Virgilio Gozzoli, ivi, 27 set. 1964; Mascii, Quelli che ci lasciano, «L’Adunata dei refrattari», 14 nov. 1964.
 
Bibliografia: Un trentennio di attività anarchica. 1914-1945, Cesena 1953; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972; id., Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 2. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all’estero (1872-1971), Firenze 1976, ad indicem; G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana 1900-1919, Todi, 1983; M. Guerrieri, Virgilio Gozzoli e Iconoclasta!, Tesi di laurea, Univ. di Firenze, aa. 1988-89; A. Ciampi, Futuristi e anarchici, quali rapporti?, Pistoia, 1989; L. Di Lembo, Borghi in Francia tra i fuoriusciti (estate 1923-autunno 1926), «Bollettino del Museo del Risorgimento», Bologna 1990; A. Ciampi, Rivoluzione in Tipografia, Gigi Vizzo-Rollio. Paroliberismo di un operaio atipico, Piombino 1994; Virgilio Gozzoli, «Bollettino dell’Archivio G. Pinelli», feb. ’94; M. Pandolfo, Virgilio Gozzoli: Un anarchico italiano a New York, Tesi di laurea, Univ. di Milano, aa. 1988-89; Storia di anarchici e anarchia. L’Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa, a cura di G. Boccolari, F. Chessa, Reggio Emilia 2000; «Marchesino», suppl. «Aparte», Venezia, n. 3, 2001; Dizionario del Futurismo Italiano, a cura di E. Godoli, Firenze 2002, ad indicem; L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’Anarchismo in Italia dal Biennio rosso alla Guerra di Spagna, Pisa 2001, ad indicem

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Paolo e Angelica Gelli

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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