​GARINEI, Italo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GARINEI, Italo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pisa
Data di nascita
December 18 1886
Luogo di morte
Treviso

Biografia / Storia

Nasce a Pisa il 18 dicembre 1886 da Enrico e Concetta Bellatalla, ingegnere civile. Il padre, Enrico, condivide l’esperienza della sezione pisana della Prima Internazionale e successivamente è un attivo nel movimento anarchico. Inizialmente, G. è militante della Federazione Giovanile Socialista, su posizioni “marxiste libertarie” e “sindacaliste rivoluzionarie” (1906-1915). A partire dal 1906, G. comincia a collaborare con la stampa socialista-rivoluzionaria. Scrive articoli per «Sempre Avanti!», «La Guerra sociale», «L’Internazionale» «La Bandiera proletaria», «Il Martello». In quest’ultimo giornale inizia un’esplicazione della dottrina marxista (Materialismo storico, 22 mag. 1909), che prosegue poi in «Gioventù socialista» (I capisaldi del marxismo: I°: La lotta di classe; II°: Il plusvalore; III°: Il materialismo storico, comparsi rispettivamente nei nn. del 15 mag., 1° giu., 1° lug. 1911). Con «La Gioventù socialista» il rapporto è intenso e per questo periodico G. scrive decine di articoli, compresi tra il 1906 e il 1915. Importanti sono soprattutto gli interventi in favore del sindacalismo e l’azione diretta, contro il parlamentarismo dell’ala riformista del Partito Socialista anche su «Bandiera proletaria» tra il 1910 e il 1914. Particolarmente decisa, in questi anni, è anche la polemica antimilitarista, che lo vede anche, tra l’altro, in polemica indiretta con Alceste De Ambris («La Gioventù socialista», 19 apr. 1913). G. è a fianco del Comitato Azione Diretta che nel novembre 1912 dà vita a Modena all’USI. In Era nuova, articolo scritto per il numero di «Gioventù socialista» del 19 gennaio 1913, G. esalta la neonata USI come quell’organismo che “raggruppa e coordina il movimento operaio rivoluzionario d’Italia” e che “rappresenta oggi la sicura garanzia della completa rinascita delle attività rivoluzionarie”. In Spunti e appunti di propaganda, nello stesso numero del giornale, diffonde le tesi di Filippo Corridoni su sciopero, boicottaggio, sabotaggio, sciopero generale. Per questo articolo, Filippo Corridoni e il gerente de «La Gioventù socialista» Everaldo Bonacini vengono processati dal Tribunale di Parma per “apologia del sabotaggio” il 9 agosto 1913. Cospicua è anche l’attività organizzativa che G. svolge in questi anni nell’organizzazione giovanile socialista dapprima in Toscana e poi in Piemonte dove si trasferisce per motivi di studio. Partecipa ai Congressi dell’organizzazione e a manifestazioni militanti di vario genere, come la protesta popolare pisana per la fucilazione di Ferrer (13 ottobre 1909), che provoca a G., insieme all’anarchico Paolo Schicchi e ad altri cinque militanti, un arresto di polizia durato alcune ore, o la protesta, pochi giorni dopo, degli studenti pisani per la venuta in Italia dello Zar (24 ott.). Tra il 1912 e il 1913, il suo interesse è sempre concentrato sulla questione operaia, come si evince da numerosi articoli scritti da G. per l’edizione torinese de «L’Internazionale» tra il 1912 e il 1914. Tra il 1914 e il 1915 sostiene una linea intransigentemente antimilitarista dalle colonne «La Bandiera operaia» di Modena e de «La Gioventù socialista» di Milano. La guerra lo vede impegnato al fronte, con il grado di tenente, ma prima di partire riesce a completare gli studi laureandosi a Torino in ingegneria civile il 22 dicembre 1916. Alla fine del conflitto, G. si avvicina al movimento anarchico torinese, di cui diviene in breve tempo un importante esponente, militando nel Gruppo Giovanile Sindacalista Anarchico. Intensifica i suoi interventi nell’organo dell’USI «Guerra di classe», a cui collaborava fin dal primo numero (17 apr. 1915). Durante il Biennio rosso, G. svolge un importante ruolo di raccordo tra il gruppo degli anarchici consiliaristi, tra cui spiccano le figure del segretario della FIOM di Torino Pietro Ferrero e Maurizio Garino, Enea Matta, Nonio De Bartolomeis, e il gruppo ordinovista di Antonio Gramsci. Difende strenuamente il movimento consiliarista dalle colonne di «Guerra di classe» in un importante intervento (Ancora dei Consigli di fabbrica, 13 dic. 1919), che contribuisce in misura significativa al dibattito che sul fenomeno consiliarista viene svolto nel iii Congresso dell’USI (Parma, 20-22 dic. 1919), e che viene lodato, insieme agli interventi di A. Borghi e Alibrando Giovanetti comparsi in «Guerra di classe», da Palmiro Togliatti in «Ordine nuovo» (La battaglia delle idee, 20 dic. 1920). Il 24 ottobre 1920 G., che nel frattempo si era trasferito a Treviso, è arrestato a Padova, insieme ad altri compagni, alla fine di una riunione di anarchici del Veneto che si è tenuta presso il Circolo Ferrovieri. Nel 1922, quasi a chiudere un ciclo, G. scrive un importante articolo su «Umanità nova» (Sindacalismo e anarchismo, 10 ago. 1922), intervenendo nel dialogo tra Adriano Olivetti e L. Fabbri, articolo che viene chiosato dallo stesso Fabbri. Negli anni del fascismo, G. è costretto, come decine di migliaia di altri militanti, al silenzio. La polizia lo tiene costantemente sotto controllo, nei suoi vari spostamenti (S. Remo, Torino, Milano, Pisa). Nel 1928 e nel 1932 è indagato perché sospettato di tenere contatti con l’estero. Nel 1944, insieme a Fioravante Meniconi, Dante Armanetti e Antonio Garino, fa uscire a Torino «Era Nuova» (che continuerà le pubblicazioni fino al 1949), di cui escono almeno quattro numeri clandestini, che vengono distribuiti tra gli operai delle fabbriche e nelle file delle formazioni partigiane da Domenico Molinero. Con il ritorno della democrazia, G. riprende la militanza anarchica, partecipando attivamente alle attività della neonata Federazione Anarchica Italiana, a partire dal Congresso di Carrara (15-19 set. 1945), collaborando alla stampa libertaria e alle attività del movimento. Dal 1951 (1 feb.) al 1968 (marzo), pubblica, con Dante Armanetti e poi dopo la morte di quest’ultimo, praticamente da solo, il mensile «Seme anarchico», iniziativa che incontra per diversi anni un discreto successo di diffusione. Nel 1965, insieme a Michele Damiani, Pio Turroni, A. Borghi, Primo Bassi, Aurelio Chessa ed altri, G. è al centro di una importante frattura che si produce nell’VIII Congresso della FAI di Carrara (31 ott.-5 nov. 1965) sulla questione dell’organizzazione. La spaccatura matura dopo che all’interno della FAI prevale la posizione di quanti vogliono una struttura organizzativa e un “Patto associativo” con norme vincolanti per gli associati. G., dopo essersi trasferito a Pisa dove continua le pubblicazioni del «Seme anarchico», continua la sua attività sostenendo le posizioni dei GIA nella cui organizzazione egli milita sino alla morte, che sopraggiunge a Treviso il 6 novembre 1970. (F. Berti)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Divisione Polizia Politica, ad nomen; Biblioteca Franco Serantni, sez. Archivio, Carte Italo Garinei.

Bibliografia: Un trentennio di attività anarchica. 1914-1945, Cesena 1953, p. 114; P.C. Masini, Anarchici e comunisti nel movimento dei Consigli a Torino (primo dopoguerra rosso 191-1920), Torino 1951; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, ad indicem; Che cosa sono i G.I.A., Torino 1976; F. Bertolucci, Anarchismo e lotte sociali a Pisa 1871-1901. Dalla nascita dell’Internazionale alla Camera del Lavoro, Pisa 1988, ad indicem; M. Antonioli, Armando Borghi e l’Unione Sindacale Italiana, Manduria 1990; Congressi e convegni della Federazione Anarchica Italiana. Atti e documenti (1945-1995), a cura di U. Fedeli e G. Sacchetti, Pescara 2001; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, ad indicem

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Enrico e Concetta Bellatalla

Bibliografia

2003

Persona

Collezione