​FILIPPI, Bruno

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FILIPPI, Bruno

Date di esistenza

Luogo di nascita
Livorno
Data di nascita
March 30 1900
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce a Livorno il 30 marzo 1900 da Averardo Armando e Anna Spagnoli. Di famiglia operaia, frequenta fino alla 2ª tecnica. Maggiore di sei fratelli, si trasferisce con la famiglia a Milano. A 15 anni lavora come fattorino ed è considerato un “lavoratore assiduo”. Per quanto descritto dalla polizia come “di carattere piuttosto mite”, viene fermato il 20 maggio 1915 con una rivoltella con l’iscrizione “viva l’anarchia” e 59 pallottole, incriminato e condannato nel dicembre per correità nell’omicidio di Adriano Gadda, rimasto vittima degli scontri tra interventisti e neutralisti durante le “radiose giornate”. Rimesso in libertà dopo un anno e otto mesi, nel febbraio 1917, s’impiega come tipografo presso la Tipografia dell’Unione Cooperativa. Chiamato alle armi nel 1918, inviato in licenza illimitata nel marzo 1919, viene tratto in arresto il 2 aprile “per attentato alla libertà di lavoro” (per aver costretto con minacce alcuni proprietari a chiudere il negozio durante lo sciopero dei lavoranti parrucchieri) e scarcerato il 23 maggio. Tra la fine di maggio e i primi di settembre consuma, in un febbrile crescendo d’azione, la sua “breve estate dell’anarchia”. Per F. il compito degli anarchici è “atterrare i falsi idoli e i vieti pregiudizi, fare in modo che la fiammata ribelle possa bruciare liberamente fino alla completa estinzione del combustibile” (B. Filippi, Finalità, «Iconoclasta!», 21 giu. 1919). Nell’estate F. dà vita, con Guido Villa e Aldo Perego, al primo gruppo terroristico. Mentre progetta l’azione, F. collabora all’«Iconoclasta!» di Pistoia (talvolta con gli pseudonimi di “For well” e di “Filippo Rubin”) sulle cui colonne scrive: “Nel mio cervello avete scritto: Strage. E strage sia” (B. Filippi, La Federazione del dolore, ivi, 2 lug. 1919). Il 29 luglio, mentre a Roma il re e la regina madre commemorano con messe e parate militari il caro estinto, un ordigno scoppia nel palazzo del Tribunale milanese. Poco più di un mese dopo una bomba esplode davanti alla casa del senatore Ettore Ponti, in via Bigli. Il 7 settembre F. rimane dilaniato dalla propria bomba sul pianerottolo sottostante il Club dei Nobili, a fianco della Galleria. Il 15 settembre l’«Iconoclasta!» esce con alcuni suoi scritti., uno intitolato Parla la dinamite!, nel quale F. ironizza sulla consegna a domicilio degli esplosivi, un altro, Palingenesi, in cui si può leggere: “Forse in questo immane incendio noi pure saremo combusti [...] Non importa, meglio gittare gli atomi della propria vita nella ridda urlante della fiamma, in un bel maggio di riscossa, che adimarsi lentamente nel pantano sociale”. I funerali si tengono l’11 settembre. Un articolo di Carlo Molaschi su F. chiude con una sorta di epitaffio: “Nacque a Livorno nell’anno 1900. Ebbe vita breve e burrascosa. [...] Cadde per la sua fede nel 1919” (Charles l’Ermite, Oggi si parla di Bruno Filippi, ivi, 24 ott. 1919). Uno dei fratelli di Bruno, Annunzio, di due anni minore (un altro si chiamava Libero), viene arrestato a fine dicembre 1920 e condannato a due anni reclusione e a uno di vigilanza speciale perché fermato con altre diciassette anarchici, tra cui Ettore Aguggini e Antonio Pietropaolo – ex arditi, ex legionari fiumani – e trovato in possesso di materiale esplosivo e di otto detonatori. Forse anche Annunzio si domandava, come Bruno, “Quando saprò osare?”. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia:
scritti di F.: I grandi iconoclasti. Scritti postumi di Bruno Filippi, a cura di C. Molaschi, Pistoia 1920.
Scritti su F.: A. Raimondi, Mezzo secolo di magistratura, Bergamo, 1951; G. Mariani, Memorie di un exterrorista, Torino 1953; V. Mantovani, Marzurka blu. La Strage del Diana, Milano 1979, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Averardo Armando e Anna Spagnoli

Bibliografia

2003

Persona

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