CANONICI, Alfredo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CANONICI, Alfredo

Date di esistenza

Luogo di nascita
La Spezia
Data di nascita
January 7 1874
Luogo di morte
Parma

Biografia / Storia

Nasce alla Spezia il 7 gennaio 1874 da Angelo e Giuseppa Lodolo, facchino, lattaio. C. fin dalla giovanissima età dimostra “la sua poca educazione e il suo carattere insofferente di freno” allorquando nell’autunno 1885 il pretore spezzino ne “ordina la consegna ai genitori con gli obblighi di legge” per aver lanciato delle pietre contro le guardie municipali “nell’esecuzione delle loro funzioni”. Chiamato comunemente “Canuto”, per le forze dell’ordine C. è “discretamente intelligente” sebbene mancante di “coltura, non avendo neppure terminato il corso delle scuole elementari”. Negli anni dell’adolescenza esercita “svogliatamente” il mestiere di facchino senza averne la licenza. Assieme all’inseparabile amico Ildebrando Podestà comincia a frequentare gli ambienti sovversivi spezzini. La Sottoprefettua fa risalire al 1891 la sua “iscrizione al Partito Anarchico”, all’interno del quale si dimostra subito “molto ardito ed anche influente”. Fa parte del Circolo di Studi Sociali fondato alla Spezia da Vittorio Fabrizioli, sciolto d’autorità il 29 aprile 1892 perché “di pericolo per l’ordine pubblico”. Con l’accusa di far parte di una “associazione avente il fine di eccitare all’odio di classe ed alla disobbedienza della legge” C. viene arrestato. Nel conseguente processo subisce la condanna a otto mesi di reclusione e una multa di L. 150. Il 6 ottobre 1892 è prosciolto da ogni accusa dalla corte d’appello di Genova per “inesistenza di reato”. In questo stesso periodo C. è anche gerente del foglio anarchico spezzino «L’Operaio» diretto da Silvio Massai, senza peraltro riportare alcuna condanna nell’esercizio di questa funzione. Tornato alla Spezia dopo avere assolto gli obblighi di leva “le sue idee si attenuano alquanto”, dato che C., “un tempo sprezzante dell’autorità, ora se ne dimostra indifferente”. Durante un interrogatorio subito nella primavera del 1899 nel corso di un processo a suo carico per diserzione, C. dichiara di “non appartenere più al partito anarchico, ma a quello repubblicano e che da circa quattro anni si trova al servizio dell’associazione massonica ‘Castellazzo’ di Spezia”; dichiarazione poi confermata dalle seguenti indagini di polizia effettuate sul suo conto. Da questo momento C. abbandona ogni forma di attivismo politico, dandosi “al giuoco e alle donne”. A metà degli anni Venti si trasferisce a Parma dove apre una latteria e, nel maggio 1931, ottiene la radiazione dal novero dei sovversivi. Muore il 6 giugno 1956.
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - La Spezia, Gabinetto di Prefettura, b. 3, f. 5 Sovversivi 1890-1899.
Bibliografia: G. Perillo, Il movimento anarchico alla Spezia dal 1888 al 1893, «Il movimento operaio e socialista in Liguria», Genova, nn.1, 2-3/1959; A. Bianchi, Storia del movimento operaio di La Spezia e Lunigiana, Roma 1975; A. Bianchi, La Spezia e Lunigiana - Società e politica dal 1861 al 1945, Milano 1999. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Angelo e Giuseppa Lodolo

Bibliografia

2003

Collezione

Persona