​FELICIOLI, Rodolfo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FELICIOLI, Rodolfo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
January 12 1870
Luogo di morte
Ancona

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona il 12 gennaio 1870 da Annibale e Italia Fiorani, fabbro, quindi operaio zuccheriere e segretario privato. È elemento di spicco dell’anarchismo anconitano fra 19. e 20. secolo. Nella direzione del circolo “Studi sociali” già nel 1891, F. fa poi parte del gruppo redazionale de «L’Agitazione», stringe amicizia con Malatesta e collabora in particolare con Adelmo Smorti per organizzare il movimento nelle Marche. Responsabile del numero unico «L’Errore giudiziario» – stampato ad Ancona il 28 luglio 1896, a cura dei coatti politici processati a Lucera per i “fatti delle Tremiti” –, nel marzo 1897 firma per il gruppo “I Libertari” il manifesto astensionista I socialisti anarchici ai lavoratori italiani.

Nel luglio successivo pubblica su «L’Agitazione», insieme a Smorti, una lettera aperta al prefetto, lamentando la vistosa sorveglianza che le autorità hanno montato su entrambi. È fra i promotori delle manifestazioni del 17-18 gennaio 1898 ad Ancona contro il rincaro del pane: arrestato, viene sottoposto a processo insieme all’intero gruppo anarchico locale e condannato infine a sei mesi di carcere. Il 12 settembre dello stesso anno è assegnato per tre anni al domicilio coatto: condotto inizialmente a Ventotene, è in seguito trasferito a Favignana, dove resta fino al luglio 1900, quando viene prosciolto con l’obbligo di serbare buona condotta. Nel novembre 1899 aveva collaborato alla redazione del numero unico «I Morti» con un articolo (Era tempo) dai toni fortemente polemici nei confronti delle candidature protesta progettate dal PSI. Appena rientrato nella sua città, fa professione di anarchia dalle pagine de «L’Agitazione», in sostegno al gruppo libertario anconetano, che proprio in quei giorni sta subendo un nuovo processo.

Nel marzo 1901 viene eletto nella commissione esecutiva della Camera del lavoro anconitana e nel dicembre 1902 sostituisce Angelozzi alla guida della segreteria. Da allora, il suo nome compare in tutti gli appuntamenti anarchici e camerali, ma anche in relazione a sodalizi apolitici, come la Croce gialla, del cui direttivo – al pari di Augusto Giardini – è membro. Nel febbraio 1903 prende parte al i congresso della Federazione socialista-anarchica marchigiana e l’anno seguente cura, per conto del circolo “Studi sociali”, il numero unico «L’Astensionista». Il 26 novembre 1905 presenzia a Bologna al convegno sindacalista promosso da Ottavio Dinale, cui intervengono anche Borghi, Gori, Fabbri, Zavattero, Sartini e Gigli. Il 7 dicembre F. si mette in evidenza nel corso dei tumulti scoppiati ad Ancona per il carovita: il mandato d’arresto spiccato contro di lui, Smorti e Giardini non viene infine eseguito per intercessione del sindaco.

Durante lo sciopero generale del 9-12 maggio 1906 guida per le strade anconitane gli operai dello zuccherificio e del cantiere navale, e viene per questo processato. È poi l’anima del quindicinale socialista-anarchico «La Vita operaia» (1906-08), del quale assume la gerenza per brevissimo tempo, e collabora al «Bollettino della Camera del lavoro di Ancona e provincia» (1908-12). In corrispondenza epistolare con i libertari esuli a Londra, F. è molto attivo anche fuori della sua regione: nel luglio 1906, ad esempio, gli anarchici ferraresi Andrea Borsetti e Arturo Mazza gli chiedono consiglio per organizzare il movimento nella loro provincia, per F. è l’occasione per una prima visita in Emilia Romagna, alla quale seguiranno molte altre. Il 3 novembre 1907 si reca a Parma per il congresso sindacalista rivoluzionario, dove è eletto nel comitato nazionale di resistenza (collaborerà poi a «L’Internazionale»); il 29 marzo 1908 è invece a Bologna, in qualità di presidente del congresso italiano degli operai zuccherieri.

Sua è la prima corrispondenza da Ancona per «L’Alleanza libertaria» (8 mag. 1908). Il 12 maggio tiene un ardente comizio agli scioperanti delle cartiere di Fabriano, al termine del quale il proprietario delle fabbriche, lo querela per diffamazione. All’inizio del 1909 viene processato per lo sciopero promosso nel giugno precedente dalla CdL di Ancona in appoggio alla lotta dei contadini parmensi. Il 23 gennaio 1910 interviene al congresso anarchico interprovinciale di Ancona. Il 18 maggio 1913 è a Bologna, al convegno indetto da Zavattero per fare il punto sulla sua nota polemica con Maria Rygier. L’intensa attività politica e sindacale di F. ha sempre il capoluogo marchigiano come centro ed è attentamente vigilata dalle autorità, che ne sottolineano il rilievo: “pur essendo di malferma salute, [F.] continua sempre ad essere uno dei più fanatici anarchici, ed una delle poche menti direttive del partito anarchico di Ancona” (pref. di Ancona, 2 feb. 1914).

Nel 1913-14 egli mette a disposizione di Malatesta e del resto del movimento libertario locale la sua esperienza per ricostituire il circolo “Studi sociali” e dare vita a «Volontà». Dopo la Settimana rossa si perdono le tracce del suo impegno politico, eccetto per una nota di polizia che nel 1924 ne registra la puntuale lettura di «Pensiero e volontà». Nel dopoguerra prende ancora parte alle iniziative anarchiche ad Ancona, città nella quale muore il 13 agosto 1964. Dal necrologio dedicatogli dal periodico repubblicano «Il Lucifero»: “Imponente nell’aspetto e nel fisico, gentile nei modi, idealista eccezionale per convinzione e per carattere, cortese e suadente nelle conversazioni politiche e private, soleva esprimere la sua particolare ammirazione verso coloro, di altre fedi ed ideologie politiche che avessero dimostrato, con i fatti concreti, serietà di propositi e onestà di intenti”. (R. Giulianelli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; U. Mazzocchi, [Necrologio], «Umanità nova», 30 ago. 1964; E.G., Ricordo di Rodolfo Felicioli, «Il Lucifero», 1° set. 1964.
 
Bibliografia: Una pagina di storia del Partito socialistaanarchico. Resoconto del processo Malatesta e C.ni, Tunisi 1898; E. Santarelli, Le Marche dall’unità al fascismo, Urbino 1964, ad indicem; S. Anselmi, Ancona e la provincia nella crisi di fine secolo. I moti per il carovita, Urbino 1969, ad indicem; Il Movimento operaio italiano Dizionario biografico, Roma 1976-1979, ad nomen; E. Malatesta, Epistolario 1873-1932, lettere edite e inedite, a cura di R. Bertolucci, Avenza 1984, ad indicem; M. Papini, Felicioli Rodolfo, in G.M. Claudi, L. Catri (a cura di), Dizionario storico biografico dei marchigiani, i, Ancona 1992, p. 245; N. Pernicone, Italian anarchism, 18641892, Princeton 1993, pp. 232, 238; M. Antonioli-P.C. Masini, Il sol dell’avvenire. L’anarchismo in Italia dalle origini alla Prima guerra mondiale, Pisa 1999 ad indicem; R. Giulianelli, Arsenalotti. Il cantiere navale di Ancona dalla barriera gregoriana alla seconda guerra mondiale, Ancona 2000, ad indicem; Id., Le origini della camera del lavoro di Ancona (19001910), in 19002000. Cento anni di lavoro per il lavoro, Ancona 2001, pp. 34 sgg.; Congressi e convegni della Federazione anarchica italiana. Atti e documenti (1944-1995), a cura di U. Fedeli e G. Sacchetti, Pescara 2001, p. 107.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Annibale e Italia Fiorani

Bibliografia

2003

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Collezione

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