​FAILLA, Alfonso

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​FAILLA, Alfonso

Date di esistenza

Luogo di nascita
Siracusa
Data di nascita
July 30 1906
Luogo di morte
Carrara

Biografia / Storia

Nasce a Siracusa il 30 luglio 1906 da Angelo e Maria Anna Valentino, seggiolaio. Si avvicina in giovanissima età all’anarchismo, partecipando attivamente alla vita del movimento e alle lotte sociali nella sua città e nella Sicilia orientale. Sono gli anni della montante marea fascista, caratterizzata a Siracusa da frequenti scorribande di squadre armate fasciste. F. è protagonista di varie azioni antifasciste, che lo costringono a periodi di latitanza. Con altri compagni mette in piedi una rete clandestina di propaganda antifascista, il cui asse portante è costituito da lunghi spostamenti in bicicletta tra Siracusa e vari centri della Sicilia orientale. Più volte sottoposto a misure restrittive della libertà personale, viene infine arrestato su disposizione della Commissione provinciale per l’assegnazione al confino di polizia, che il 20 novembre 1930 lo condanna a cinque anni. Il 6 gennaio 1931 F. giunge in traduzione nella colonia di Ponza. Qui si distingue per la sua indomita attività antifascista. Nel 1933 è arrestato, denunciato, tradotto al tribunale di Napoli e condannato (a cinque mesi) con altri 150 confinati per il rifiuto di salutare romanamente. Il 24 gennaio 1935 viene denunciato per aver partecipato a una protesta collettiva e condannato dal Tribunale di Napoli a 14 mesi di arresto, scontati nel carcere partenopeo. Il 20 aprile 1936 viene ritrasferito a Ponza. Nel 1937 è inviato a Tremiti, dove si rende protagonista di varie proteste, per le quali subisce diversi provvedimenti restrittivi e la condanna a un mese, scontato nel carcere di Napoli. L’11 ottobre viene tradotto sull’isola di Ventotene. Il 15 dicembre la Commissione Provinciale di Littoria per i provvedimenti di Polizia lo condanna ad altri due anni di confino politico “siccome irriducibile e pericoloso sovversivo”. In tutti questi anni F. è una delle figure più note e rappresentative della vasta comunità anarchica, seconda per numero di confinati solo ai comunisti. Ritrasferito a Tremiti, viene liberato e può ritornare a Siracusa nell’agosto 1939: sottoposto a un rigido controllo da parte delle locali autorità di polizia, viene più volte diffidato, finché nel giugno del 1940 viene assegnato “per tutto il periodo della guerra” al confino di Ventotene. Qui F. resta per oltre tre anni, avendo modo di conoscere moltissimi esponenti politici, numerosi dei quali formeranno la classe dirigente postfascista. Dopo il 25 luglio 1943 gli antifascisti sono subito liberati, eccezion fatta per gli anarchici, che fino al 20 agosto sono trattenuti sull’isola per poi venire trasferiti in agosto nel campo di concentramento di Renicci d’Anghiari (AR). Da qui il 9 settembre riescono a evadere in massa grazie a una lotta guidata da F. e da pochi altri. F. si stabilisce a Lucca, da dove inizia un suo ininterrotto peregrinare tra alta Toscana, Liguria, EmiliaRomagna e Lombardia, connesso con la sua partecipazione alla Resistenza antifascista e all’attività clandestina per riannodare le fila dell’organizzazione anarchica. Di questo anno e mezzo di instancabile attività anche armata non c’è traccia né nelle carte di polizia né nella memorialistica: i numerosi scritti di F. nel dopoguerra sulla Resistenza sono tutti tesi a ricordare le numerose figure (spesso “dimenticate”) di compagni, mentre mancano quasi del tutto riferimenti al proprio personale impegno, che pure si ha motivo di ritenere tra i più determinanti per la difficile ripresa anarchica. Nell’immediato dopoguerra rientra a Siracusa, dove dà vita al foglio anarchico «La Diana libertaria», e da dove parte per frequenti giri di comizi e conferenze non solo in Sicilia. Di questa sua intensa attività propagandistica, sviluppatasi per quasi un trentennio e conclusasi nel maggio 1972 con un comizio a Pisa dopo l’assassinio di Franco Serantini, si hanno numerose testimonianze sulla stampa anarchica. Altrettanto può dirsi dei suoi articoli, prevalentemente di attualità politica e di ricostruzione storica, pubblicati a decine su «Umanità Nova», «Il Libertario», «L’Agitazione del Sud» (di cui F. è tra i fondatori) e altre testate prevalentemente, ma non esclusivamente, anarchiche. Di «Umanità nova» e de «L’Agitazione del Sud» è per anni anche responsabile legale e per questo denunciato e condannato. Convinto fautore del filone organizzatore (nel solco malatestiano), F. è tra i promotori della costituzione di un’organizzazione specifica, cosa che avviene prima a livello regionale con le Federaziioni comuniste libertarie, poi – a partire dal Congresso di Carrara del settembre 1945 – con la costituzione della Federazione anarchica italiana. Dopo un periodo trascorso a Roma quale redattore del settimanale «Umanità nova», F. si trasferisce – con la sua compagna Eufemia “Amelia” Pastorello – a Carrara, dove trova lavoro nella Cooperativa del Partigiano, promossa dagli anarchici. Nel 1951 nascono due gemelle, Aurora e Gemma, che saranno attive militanti anarchiche, inizialmente a Carrara, poi (dalla metà degli anni ’70) la prima a Milano, la seconda a Lione (Francia). F. segue con attenzione la parabola dei gaap, cercando ancora una volta le ragioni dell’unità. In campo sindacale F. si impegna nell’USI, in cui ricopre anche incarichi di carattere nazionale. A Carrara svolge un’intensa attività di organizzazione e di propaganda. Nel 1965, quando una parte si stacca dalla FAI per dissensi principalmente organizzativi e costituisce i GIA, F. resta nella fai e al contempo si adopera per una ricomposizione dell’unità almeno operativa del movimento anarchico. Mantiene contatti epistolari con tutto il mondo e ha modo di esercitare un importante ruolo nel corso del Congresso internazionale anarchico di Carrara (ago. 1968), quando nella città apuana convergono centinaia di anarchici (perlopiù giovani) provenienti da ogni dove. Ampio spazio nei massmedia è riservato al contrasto tra F. e il leader del “maggio francese” Daniel CohnBendit, sostenitore di un sincretismo tra anarchismo e marxismo. Nel giugno 1972 F. è colpito da depressione e da altre complicanze diabetiche; qualche anno dopo si riprende e frequenta ancora le iniziative anarchiche, ma non è più in grado di svolgere un’attività pubblica. Muore a Carrara (MS) il 26 gennaio 1986. Il corteo funebre, preceduto dalla banda che intona canti anarchici e partigiani, si trasforma in una suggestiva e commossa manifestazione anarchica nel centro storico del capoluogo apuano. (P. Finzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
 
Bibliografia: P. Finzi, Insuscettibile di ravvedimento. L’anarchico Alfonso Failla (19061986), Ragusa, La Fiaccola, 1993, che comprende la quasi totalità degli articoli di F. sulla stampa anarchica e degli articoli e necrologi su F. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Angelo e Maria Anna Valentino

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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