BRUZZI, Pietro

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BRUZZI, Pietro

Date di esistenza

Luogo di nascita
Maleo
Data di nascita
20/03/1888
Luogo di morte
San Vittore Olona
Data di morte
19/02/1945

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio specializzato

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Maleo (LO), il 20 marzo 1888 da Luigi e Maddalena Colombini, operaio specializzato. Diplomato alle scuole tecniche superiori, si trasferisce a Milano dove la polizia lo segnala come “individuo di carattere violento con discreta cultura e intelligentissimo”. Dopo avere frequentato per qualche tempo gli ambienti socialisti, intorno al 1909 si avvicina a posizioni apertamente anarchiche assumendo, nell’ottobre di quell’anno la gerenza de «La Protesta umana». Nel 1910, abbandonando Milano per sottrarsi all’arresto conseguente all’incriminazione di alcuni suoi articoli, si reca in Francia, prima a Marsiglia – da dove collabora a «La Rivolta» – poi a Port-de-Bonc e infine, nel luglio dello stesso anno, a Parigi dove – vicino agli ambienti dell’anarcosindacalismo – risiede e che lascia solamente dal gennaio 1911 all’aprile 1912 per un soggiorno negli Stati Uniti. Chiamato alle armi nel 1916, viene dichiarato renitente, quindi arrestato e rimpatriato e assegnato a un reggimento di fanteria di Tortona. Dopo avere nuovamente disertato B. ripara in Svizzera, prima a Ginevra e poi a Zurigo dove, frequentando gli ambienti del fuoruscitismo in cui si muovevano molti degli individualisti milanesi, già suoi compagni, viene arrestato perché ritenuto coinvolto nell’“affare delle bombe”. Rilasciato ed espulso sia dalla Svizzera che dalla Francia, B. rientra a Milano dove viene prima condannato a morte per diserzione, poi amnistiato. A Milano riprende contatto con gli ambienti dell’individualismo e impegnandosi nell’attività pubblicistica diviene redattore dell’«Individualista» e dell’«Iconoclasta!» di Pistoia. Nel marzo del 1921 il B. è fra gli organizzatori degli attentati nell’ambito dei quali avviene la strage del Diana; fra i principali sospettati dell’esecuzione materiale dell’attentato, si rifugia in Liguria poi, insieme a Ugo Fedeli fugge travestito da ferroviere attraverso il confine di Chiasso riparando a Zurigo, poi a Berlino e quindi, grazie all’aiuto della locale Federazione comunista anarchica e di Rudolf Rocker, a Mosca. Mentre in Italia, fino al 1927, le autorità lo considerano irreperibile, egli da Mosca torna a Berlino, poi attraverso varie peregrinazioni e brevi permanenze a Vienna e in Belgio, nell’aprile del 1922 giunge in Francia stabilendosi a Courbevoie dove risiede nove anni lavorando nell’officina meccanica di Angelo Damonti e, dal 1928, è recluso per una condanna per furto e ricettazione. In questi anni il B. collabora con alcuni articoli, insieme a Bozzoli, Mantovani e Fedeli, alla rivista «Eresie» di New York e nel 1931 fa parte dell’Ufficio libertario di corrispondenza di Barcellona, città da cui collabora anche a «Il Risveglio». Nel giugno del 1931, infatti, il B. è segnalato in Spagna, a Barcellona, in un comizio antifascista contro l’esecuzione dell’anarchico Schirru. In questo paese, in qualità di segretario della organizzazione sindacalista anarchica francese, celato sotto lo pseudonimo di “Pierre Besnard” (o “Pietro Bucci”, o “Pietro Bucci Colombini”, e in precedenza “Brutius”, “Pedro Brutto”, o “Brucios”, o “Nonque”), si sposta frequentemente tenendo conferenze e svolgendo attività antifascista. Per questi motivi viene espulso nel marzo del ’33, ritorna da clandestino a Barcellona e, il 28 gennaio 1935 per il suo mai sospeso impegno politico, viene estradato nell’Italia fascista con un procedimento che provoca una accesa reazione di protesta del movimento anarchico di tutto il mondo. Rimpatriato e assolto a Pavia dal reato di associazione a delinquere che pendeva a suo carico dal 1927 e ne aveva formalmente motivato l’estradizione, B. viene trasferito a Milano e nel 1935 inviato al confino di Ponza per cinque anni (di cui uno trascorso alle Tremiti). L’8 luglio del 1940 rilasciato, ritorna a Maleo per trasferirsi a Milano e impiegarsi come operaio specializzato, al principio del 1941. Alla caduta del fascismo riallaccia i contatti con i vecchi compagni contribuendo alla nascita dei primi nuclei partigiali libertari che poi daranno vita alla brt Malatesta che dopo la morte di B. porterà anche il suo nome. B. si occupa anche della stampa di volantini e della la pubblicazione clandestina del periodico «L’Adunata dei libertari», di cui però esce solo un numero (18 giu. 1944), in quanto B. viene arrestato e incarcerato presso S. Vittore Olona nelle vicinanze di Legnano, dove viene fucilato dalle ss per rappresaglia il 19 febbraio 1945. (M. Granata)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: Memento sui nostri caduti. Pietro Bruzzi, «Umanità nova», 26 apr. 1964, p. 3; Caduti per delle speranze tradite. Pietro Bruzzi, ivi, 30 apr. 1966, p. 2; E. Santarelli, Il socialismo anarchico in Italia, nuova ed. riv. e ampl. Milano 1973, ad nomen; V. Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana, Milano 1979 (Pescara 2002), ad nomen; C. Bermani, Il “rosso libero” Corrado Bonfantini organizzatore delle Brigate “Matteotti”, Milano 1995, ad indicem.

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