ANTONELLI, Adolfo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
ANTONELLI, Adolfo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
26/04/1883

Attività e/o professione

Qualifica
Impiegato

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Roma il 26 aprile 1883 da Michele e Zelinda Vannutelli. Ancora giovane frequenta i circoli anarchici della capitale stringendo amicizia con Aristide Ceccarelli, Spartaco Stagnetti, Ernesto Diotallevi, Emilio Bonanni. Si mantiene in contatto con il giornale «L’Agitazione» di Ancona, sul quale il 17 giugno 1900 dovrebbe pubblicare un articolo d’impronta individualista dal titolo Gli anarchici e l’attentato individuale; la bozza è però sequestrata dalla polizia durante una perquisizione nella tipografia del giornale. In questo periodo A. si mantiene in rapporto epistolare anche con l’anarchico L. Bertoni residente a Ginevra. Impiegato al Ministero delle Poste e Telegrafi, A. è licenziato nel luglio 1900 per violazione del segreto d’ufficio dopo aver comunicato ai compagni il sequestro di un opuscolo di Cipriani: La monarchia agli estremi. Il mese seguente è arrestato con l’accusa di as-sociazione a delinquere. Assolto e rimesso in libertà in ottobre, nel marzo 1901 è condannato a sei mesi di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio. In questo periodo A. è corrispondente del giornale «L’Avvenire» di Buenos Aires in cui si firma “alfa”. Nel febbraio 1902 è nuovamente arrestato per aver provocato disordini durante una dimostrazione di disoccupati e nei successivi mesi di marzo e aprile viene condannato rispettivamente a cinque e a sei mesi di reclusione per ricettazione e per eccitamento all’odio tra le classi sociali. Resosi irreperibile dal giugno 1902, passando per Ginevra A. si reca in Francia da dove è espulso il 13 dicembre. Si trasferisce quindi a Londra dove prende contatto con Malatesta e gli anarchici italiani colà residenti, trovando inizialmente ospitalità da Carlo Frigerio. Lavora saltuariamente come scalpellino e conduce vita precaria cambiando spesso residenza. Politicamente attivo: secondo il rapporto di un informatore “è il maggiore propagandista nel quartiere italiano”. Collabora alla redazione de «La Rivoluzione sociale», in cui pubblica una commemorazione della Comune di Parigi (La Settimana di sangue, 5 apr. 1903) firmandosi  “Homo”, pseudonimo che A. in seguito utilizzerà comunemente. Dopo la cessazione della pubblicazione de «La Rivoluzione sociale», A. è il principale promotore di una serie di numeri uni-ci a forte carattere individualista. Il primo, «La Settimana sanguinosa», esce il 18 marzo 1903 per commemorare la Comune di Parigi. Lo scopo è espresso da A. nell’articolo d’apertura Il nostro intento. A questo numero unico collaborano tra gli altri Malatesta, Frigerio, Louise Michel e Wladimir Cerkesoff. Due mesi dopo, in occasione delle celebrazioni della festa dei lavoratori, esce «Germinal», in cui A. pubblica l’articolo Primo Maggio. Nel giornale appare anche un articolo – Anarchia o Partito Socialista Anarchico? – di forte critica alle idee organizzative di Malatesta. In questo stesso periodo A. collabora con «Il Grido della folla» e scrive un opuscolo sullo sciopero generale inteso come momento insurrezionale, che non riesce però a pubblicare per mancanza di fondi. Nel luglio 1904 è considerato dalla Questura di Roma l’autore di un volantino di commemorazione di Gaetano Bresci fatto distribuire in Italia. Nel 1905 A. raccoglie i finanziamenti necessari per la pubblicazione di un nuovo giornale, che esce nel luglio, con il titolo «L’Insurrezione» sull’onda degli eventi di Russia. Secondo più informatori l’articolo di apertura, un incitamento a tutti gli anarchici a spingere il popolo verso la rivoluzione armata e violenta, è opera di A. Su possibile indicazione di un informatore del consolato italiano, un brevissimo articolo celebrativo di Bresci 29 Luglio 1900-1905 serve da pretesto per il sequestro della pubblicazione, che avviene, infatti, da parte degli agenti della polizia segreta di Scotland Yard a poche ore di distanza dal ritiro dei giornali dalla tipografia. Il 7 agosto la polizia arresta A., che si è nascosto a Southampton, con l’accusa d’istigazione all’assassinio di sovrani e governatori d’Europa. Viene arrestato anche Francesco Barberi reo di avere venduto le copie de «L’Insurrezione» nella sua edicola. L’arresto e il processo contro A. e Barberi assumono particolare rilevanza perché avvengono contemporaneamente alla proclamazione dell’Alien Act, legge che rappresenta una svolta radi-cale nella politica dell’Inghilterra sull’asilo politico che è reso, di fatto, non più automatico ma discrezionale. Gli anarchici di Londra, compresi quelli di altre nazionalità, costituiscono un comitato per organizzare la difesa dei due; tra i principali promotori Malatesta, Corio e Ferrarone. Il processo si svolge nel settembre 1905 e ha una larga risonanza, viene sentito come testimone l’ispettore generale della ps in Italia. Il procedimento si conclude con la condanna dei due rispettivamente a dieci e a nove mesi di lavori for-zati. Contro la severità di questa sentenza si esprime pubblicamente il romanziere Herbert George Wells. A. esce dal carcere il 12 giugno 1906. Nell’agosto successivo si imbarca come marinaio in un piroscafo diretto negli usa e riesce a sbarcare a New York dove viene raggiunto dalla compagna Delfina Burzio. Nel 1909 si trasferisce nella città di San Francisco in California dove pubblica il giornale individualista anarchico «Nihil», di cui dal gennaio al settembre di quell’anno escono nove numeri. Il Ministero dell’Interno non riceve rapporti su di lui fino all’agosto 1926 quando A. pubblica un’apologia di Bresci sul giornale «L’Adunata dei refrattari» (31 lug. 1926). All’inizio degli anni Trenta A. riprende a svolgere attività politica nei circoli antifascisti e collabora al periodico «L’Emancipazione». Dall’America A. si mantiene in contatto con Malatesta che cerca di aiutare finanziariamente. Dopo la morte di Malatesta, egli apre una sottoscrizione sul giornale antifascista «Il Corriere del popolo» per raccogliere i fondi per il pagamento di una tomba al leader anarchico. Nel 1937 il Consolato italiano di S. Francisco riferisce che A. lavora come operaio giornaliero, è cieco di un occhio ed è in rapporto con il comitato “Pro Spagna” di Parigi. Nel 1939, vive in California ed è sempre attivo nei circoli antifascisti di quella città. S’ignorano data e luogo di morte. (P. Dipaola)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Barberi Francesco; ivi, ps 1905, b. 22; pro (Public Record Office Londra) ho (Home Office) (144/795/131464; pro.crim (Central Criminal Court) 1/98/8; Periodici: «La Settimana sanguinosa» (Londra) mar. 1903; «Germinal» (Londra) mag. 1903; «L’Insurrezione» (Londra) lug. 1905.
 
Bibliografia: L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1, tomi 1 e 2, Firenze, 1972-1976, ad indicem.

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