BONOMETTI, Luigi

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
BONOMETTI, Luigi

Date di esistenza

Luogo di nascita
Milano
Data di nascita
27/07/1885

Attività e/o professione

Qualifica
Piazzista

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Milano il 27 luglio 1885 da Vittorio e Angela Re Sartù. Piazzista di reticelle per le lampade a gas, ha ultimato le scuole elementari. Socio del Circolo educativo sociale, frequenta l’ambiente anarchico e nel gennaio 1907 assume la gerenza de «La Protesta umana», sostituendo Luigi Brambilla, nonché del numero unico «Rompete le righe» (9 mag. 1907), in ricordo delle vittime del ’98. Il 1° maggio interviene al comizio organizzato all’Arena dalla CdL incitando i partecipanti a uscire e attraversare in corteo la città. Due settimane dopo si allontana da Milano alla volta di Marsiglia perché imputato per reati di stampa. Alla fine di maggio infatti viene condannato in contumacia a oltre un anno di prigione per apologia di reato e istigazione a delinquere e vengono emanati tre distinti mandati di cattura. Amnistiato il 4 luglio, una settimana dopo B. subisce due nuovi processi e ulteriori condanne sempre in qualità di gerente de «La Protesta umana». In agosto viene arrestato a Lugano, dove si era trasferito, mentre distribuisce uno “stampato clandestino” dal titolo «29 luglio», ed espulso dal territorio elvetico. Al confine di Ponte Chiasso B. viene incarcerato. Mentre espia la pena, è nuovamente condannato a cinque anni, cinque mesi e dieci giorni e il mandato gli viene notificato in carcere. A questa condanna se ne aggiunge un’altra di 10 mesi come gerente del «Rompete le righe». Trasferito prima ad Avellino, poi a Cagliari, B. ritorna in libertà alla fine di aprile del 1911. Sulla sua esperienza carceraria pubblicherà nel 1919 un libretto, con lo pseudonimo di “Justitia”. Nell’ottobre del 1911 è ancora considerato uno degli anarchici “più attivi” a Milano. Nel giugno dell’anno successivo, senza apparenti soluzioni di continuità, è segnalato come uno dei dirigenti dello sciopero di Mortara e svolge “propaganda sovversiva” tra i contadini della Lomellina, “interessandosi alla Lega di resistenza fra quei contadini di Olevano”, dove si stabilisce. All’inizio del 1914 si trasferisce a Mortara e diventa segretario propagandista della Federazione proletaria della Lomellina, guidata dal deputato socialista Egisto Cagnoni. Per quanto B. venga continuamente schedato come anarchico, appaiono ormai evidenti i suoi legami con gli ambienti socialisti, in particolar modo riformisti. A tal punto che B. spiega “una non comune attività nella propaganda” in occasione delle elezioni amministrative del ’14. E comunque diventa vice segretario della CdL provinciale di Pavia proprio quando in città si materializza l’opposizione sindacalista rivoluzionaria con l’Unione Sindacale Pavese. Alla fine del 1915, in seguito al richiamo alle armi di Pierino Massoni, segretario della CdL, assume la segreteria camerale. Sempre piuttosto combattivo ed esuberante nel 1915 e 1916 trovava modo di farsi arrestare per resistenza ai carabinieri e istigazione a delinquere in occasione di agitazioni contadine. Chiamato alle armi nel v Bersaglieri di stanza a Loano, in un comizio ad Albenga nel settembre 1916 lancia grida di “abbasso la guerra”. Congedato una prima volta nel dicembre 1916, ritorna a Pavia e riprende il suo posto alla CdL. Un nuovo richiamo nel marzo 1918 lo allontana da Pavia. Nel dopoguerra si trasferisce a Vigevano dove “si dimostra nella propaganda più intemperante del consueto”. Con l’avvento del fascismo trova lavoro presso la Cooperativa muratori di via Farini a Milano, di cui nel 1929 risulta impiegato. Considerato simpatizzante per il regime e quindi “non più sospetto per l’ordine nazionale”, nell’agosto 1929 viene radiato dallo schedario dei sovversivi. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Antonioli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: Scritti di B.: Justitia, Fra i sepolti vivi. Memorie di un ex-recluso, Mortara 1919. Scritti su B.: E. Signori, Lotte contadine e movimento operaio nel pavese durante la grande guerra. La Camera del Lavoro provinciale (1915-1918), «Annali di Storia pavese», ott. 1985.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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