ANDRIANI, Luigi Marcello

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
ANDRIANI, Luigi Marcello

Date di esistenza

Luogo di nascita
Trieste
Data di nascita
15/01/1883
Luogo di morte
Ronchi dei Legionari
Data di morte
07/11/1969

Attività e/o professione

Qualifica
Bracciante avventizio

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Trieste, il 15 gennaio 1883, da Biagio e Maria Paron, bracciante avventizio. Dopo la cessazione del periodico quindicinale anarchico «La Plebe», in seguito a dissensi nell’omonimo gruppo sostenitore, una frazione di compagni più intransigenti tendenti all’individualismo, con alla testa  A., fonda un nuovo gruppo denominato “Germinal” che si distingue subito per contenuti e obiettivi più radicali d’intervento e di critica nei confronti di altre formazioni politiche e in particolare del Partito Socialista. Lo stesso gruppo dà vita al giornale «Germinal» e A., nonostante la sua giovane età, oltre a esserne il principale animatore diventa anche editore e redattore responsabile. Tra i suoi collaboratori figurano Pietro Dessanti, Ferdinando Castro, Giovanni Colombin, Rodolfo Golouh e Federico Pagnacco. Pur con scontri polemici, i due gruppi triestini non arrivano mai a punti di rottura insanabili: molti articoli compaiono su «Germinal» a firma “Uno della plebe”. Il periodico, secondo i dati relativi ai continui sequestri da parte della polizia austriaca, ha una tiratura di 2.000 copie. Si pensa che fosse in realtà molto più alta perché, oltre a coprire Trieste e Muggia, raggiunge località dell’Istria, dell’Italia, dell’Austria, della Svizzera e delle Americhe. Lo stesso A. cura la fitta corrispondenza anche internazionale. Da aprile a dicembre 1907 escono 32 numeri tutti colpiti da sequestro.  A., in qualità di redattore responsabile, viene più volte incriminato per il carattere sovversivo degli articoli e per istigazione alla disobbedienza delle leggi; subisce perquisizioni al suo domicilio, alla redazione e alla tipografia, viene più volte arrestato, processato e incarcerato. Nel processo del dicembre 1907 si dichiara unico responsabile degli articoli stampati anche se scritti da altri, e scagiona anche il titolare della tipografia. Nel 1908 il giornale è costretto a chiudere per le pressioni delle autorità. Nel 1910, A. dà vita al periodico settimanale stampato a Capodistra «La Questione Sociale» assumendo il ruolo di redattore responsabile. Il giornale ha breve vita, arriva fino al n. 7 del 3 giugno nel qua-le si comunica la sospensione per mancanza di fondi. Nel maggio 1911 inizia la pubblicazione del periodico «L’Aurora» con redattore responsabile formale Giuseppe Chicco, ma il vero sostenitore è nuovamente A.; il nuovo giornale, nei suoi primi quattro numeri, si distingue per un’accesa propaganda astensionista in forte polemica con i socialisti. A. trova quindi lavoro come ma-novale all’economato del Comune di Trieste, e pur mantenendo le proprie idee politiche, cerca di non esporsi per non perdere il posto di lavoro e attenua gradualmente il proprio impegno nel movimento. A fine ottobre 1918, al crollo della monarchia asburgica, A. aderisce al Fascio Nazionale Italiano per il ricongiungimento di Trieste all’Italia. Non si hanno altre notizie sulla sua attività politica successiva. Muore a Ronchi dei Legionari (GO) il 7 novembre 1969. (E. Petrossi)

Fonti

Fonti: Archivio di Stato Trieste, Trib. Prov. AP, b. 4197. Bibliografia: L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1, tomo 2, Firenze, 1976, ad indicem; E. Maserati: Gli anarchici a Trieste durante il dominio asburgico, Milano 1977, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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